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ospedale sanbiagio

DOMODOSSOLA - 16-07-2021 - L'intervista all'assessore regionale Luigi Icardi riportata dalla Stampa è una bomba lanciata verso l'ospedale San Biagio. La chiusura, definitiva, del punto nascite per mancanza di numeri, così come annunciato dall'assessore, non sembra avere possibilità di appello. Da anni si sa che il numero dei parti al nosocomio domese (118 nel 2019 e 68 nel 2020) non è sufficiente a garantire quei livelli di sicurezza richiesti dai protocolli sanitari, ma si era andati avanti considerando le caratteristiche montane del territorio. Non basteranno neppure i due parti in emergenza che proprio la settimana scorsa sono avvenuti al San Biagio; uno al Dea, uno nel parcheggio; per far sì che la Regione dia il via libera alla riapertura del reparto dopo la chiusura avvenuta nei mesi passati per la riorganizzazione dettata dal Covid. Superata l'emergenza Coronavirus, il sindaco di Domodossola, Lucio Pizzi, in settimana ha richiesto con una lettera ad ASL e Regione la riapertura del reparto. A questo punto si apre però un nuovo capitolo.

Certo non mancheranno le proteste, tanto più che da giorni l'Ossola chiede la riapertura del punto nascite. E' il caso ad esempio di Insieme per un dono, che attraverso i social scrive: "Abbiamo tutti la consepovelezza che la situazione del punto nascite per le future mamme Ossolane sia una criticità importante. Per fortuna la natura ci consente di festeggiare due nascite e non due drammi, ma proprio per questo non bisogna sfidare la fortuna per troppo tempo.
Guai ad aspettare i problemi per prendere provvedimenti e pentirsi poi di non averli presi prima. La storia è piena di situazioni che potevano essere evitate ma “tanto non succede quasi mai” “le probabilità che succeda è remota”.
Chiediamo con forza la messa in sicurezza del punto nascite dell’ospedale S. Biagio e sosteniamo le iniziative del Sindaco di Domodossola a cui speriamo sia associno immediatamente anche quelle dei nostri Sindaci Ossolani.
In attesa di vedere i primi passi concreti sul progetto del nuovo ospedale di Domodossola ricordiamo le battaglie che il comitato insieme per un dono ha fatto per difendere il diritto di nascere in montagna, pronti come sempre a scendere in piazza a dimostrare che il leone Ossolano è sempre vigile, attento e pronto a ruggire con la forza e la determinazione di chi vuole difendere il nostro diritto di nascere, vivere e crescere nella nostra amata Ossola".