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ganna oro

TOKYO - 04-08-2021 -- L’Italia di Ganna si prende l’oro e scrive la storia. È un tripudio assoluto la finale olimpica dell’inseguimento su pista, che incorona il quartetto azzurro come il più forte e il più veloce del pianeta. Più forte perché ha spezzato la resistenza della Danimarca, team da anni indiscusso leader di questa specialità. Più veloce perché, per batterlo, l’Italia –per la seconda volta consecutiva– ha centrato il record del mondo.

Nel 3’42”.032 che l’Italia ha fatto segnare al traguardo, una grande parte del merito è proprio del vignonese, che ha tirato negli ultimi tre giri riportando il quartetto tricolore davanti a quello danese, che a metà gara aveva un vantaggio di otto decimi di secondo. È stato un grande lavoro di squadra, con Francesco Lamon che ha guidato il gruppo nella prima parte, sfilandosi poi per il lavoro del 25enne di Vignone e di Simone Consonni e Jonathan Milan.

La medaglia d’oro della pista è storica e arriva al termine di un percorso iniziato cinque anni fa a Rio de Janeiro, quando l’Italia fu chiamata in extremis e assaggiò la pista brasiliana. In mezzo c’è stata una crescita costante del gruppo e dei singoli. Ganna è passato alla strada con grandi soddisfazioni e ripetuti successi soprattutto a cronometro, ma non ha mai dimenticato la pista, che in questa specialità -ma a livello individuale- lo vede campione del mondo.