BRA - 17-09-2021 -- Ripartire dai micro-produttori, (ri)scoprendo i formaggi di nicchia. È questa la missione dell’edizione 2021 di Cheese, la più grande fiera mondiale del formaggio che si tiene biennalmente a Bra, legata a Slowfood. Una missione condivisa da Eros Buratti, maestro affinatore di formaggi di Verbania, professionista tra i più conosciuti e stimati in Italia che, nel Cuneese, non ha voluto mancare. “Non sarà la fiera degli altri anni – spiega –, perché viaggiare è complicato col Covid ed è già annunciata l’assenza dei grandi importatori stranieri. Ma è sempre importante ripartire”.
In realtà Cheese, che ha cadenza biennale, non ha mai interrotto la sua attività, ma l’organizzazione ha comunque dovuto fare i conti con la pandemia e le sue regole. “Gli spazi sono più dilatati, gli stand ridotti nelle dimensioni – aggiunge il patron de La Casera –. Si percepisce, almeno alla vigilia, che non siamo ancora a pieno regi,e. Noi che abbiamo scelto di essere presenti abbiamo optato per uno stand più contenuto rispetto al passato”.
La fiera, che s’è aperta oggi e proseguirà sino a lunedì, non ha rinunciato ad alcun evento e punta sempre sulla qualità. “Il tema è l’allevamento degli animali all’aria aperta, una filosofia che ben si sposa con i prodotti che abbiamo portato, tutti provenienti da mini o micro-aziende agricole, molte sconosciute”.
Su quali formaggi punterà Eros e La Casera? “Formaggi d’alpeggio come quello dell’Alpe Pidella, in Val Vigezzo, fatto con latte crudo di mucca. Portiamo il Buscagnina, l’alpe Pizio, alcuni formaggi di capra, senza dimenticare il Bettelmat e l’Ossolano dop, che avrà uno spazio tutto per sé all’interno del consorzio. Sarà una fiera particolare, di scoperta e riscoperta. Addirittura abbiamo rinunciato a portare il classico gorgonzola dolce”.