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macri del giudice

VERBANIA - 08-12-2021 -- Il modesto risultato delle elezioni dell’anno scorso l’ha estromesso dal Consiglio comunale ma, anche da “pensionato” politico, Alfredo Macrì Del Giudice (nella foto) continua a fare discutere. L’ex comandante dei vigili di Stresa, consigliere di minoranza tra il 2015 e il 2020, più volte ha esternato, in aula, a mezzo stampa e sui social network, le sue dure posizioni critiche, finendo spesso denunciato.

Oggi è a processo al Tribunale di Verbania per diffamazione aggravata, per una vicenda che risale al 2015 e che ha come querelante e parte offesa l’allora segretario generale Ugo Palmieri. È contro di lui che, nel mese di novembre, Macrì si scagliò con una lettera indirizzata al sindaco Giuseppe Bottini e diffusa su Facebook (da qui l’aggravante della contestata diffamazione). Il tema era la revoca parziale dell’accordo con cui l’hotel Villa Aminta avrebbe dovuto realizzare, a scomputo degli oneri per l’incremento di volumetria dell’hotel, un tratto di pista ciclabile sulla statale 33. Un progetto vecchio, risalente al 2009, mai decollato e che, alla fine, non si fece per le prescrizioni dell’Anas, che chiedeva interventi aggiuntivi troppo onerosi.

Nel 2015 si discuteva di revocare parzialmente quell’accordo. Macrì era fortemente contrario, ritenendo che l’operazione “avrebbe provocato un danno al Comune e favorito la società Villa Aminta”. Lo disse in Consiglio comunale (quando la delibera fu ritirata per approfondimenti), lo scrisse successivamente al sindaco Giuseppe Bottini, e pubblicò tutto su Facebook.

Ma, nell’incalzare gli avversari politici, chiamò in causa anche Palmieri che aveva dato il parere tecnico di legittimità all’atto. “Pesa invece come un macigno il fatto che il Segretario Comunale ‘garante della legalità’, non abbia avvertito il dovere di dimettersi” - scrisse, affermando che gli asseriti danni per l’ente e benefici per il privato sarebbero stati avallati da Palmieri in quanto amicissimo” del rappresentante legale del Villa Aminta.

Il segretario, accusato in qualche modo di aver agito scorrettamente e per un fine personale, sporse querela.

Anche se viaggia verso la prescrizione, il processo è in fase conclusiva al tribunale di Verbania. Nell’udienza in cui sono stati ascoltati numerosi testi, hanno sfilato l’albergatore presunto favorito, l’attuale vicesindaco (allora consigliere di un altro gruppo di minoranza) Alessandro Bertolino, l’ex sindaco Giuseppe Bottini, l’allora comandante dei vigili, la funzionaria responsabile dell’Urbanistica.

In un quadro di acrimonia tra le parti e di una ruvida opposizione politica (Bertolino ha ammesso di aver votato contro, a prescindere, “perché questo è il gioco delle parti”), l’imprenditore ha riferito che l’unico rapporto con il segretario è la comune militanza nel Rotary club.

All’appello mancano due testi: l’ex consigliere comunale Mauro Fortis e l’attuale primo cittadino Marcella Severino, che non ha mai ritirato la raccomandata di convocazione. Saranno sentiti il 16 dicembre, quando il processo dovrebbe chiudersi. Macrì Del Giudice è difeso dall’avvocato Paola Zanoia; Palmieri è rappresentato da Canio Di Milia, che di Stresa è stato sindaco dal 2005 al 2015.