STRESA – 24.02.2016 – Angelo Oberto non è colpevole.
Per il giudice Rosa Maria Fornelli del tribunale di Verbania non ci sono prove sufficienti per condannarlo ai 3 anni e ai 300 euro di multa chiesti dal pm Sveva De Liguoro per un furto aggravato in concorso avvenuto il 16 aprile 2012 a Carciano di Stresa.
Quel giorno nella villetta della famiglia di Alessandro Tadini non c’era nessuno, tranne il cane. I ladri che vi entrarono lo narcotizzarono e poi s’avventurarono nell’abitazione in cerca di refurtiva. Nella camera da letto del primo piano trovarono la cassaforte, che aprirono con un flessibile portandosi via denaro contante – 700 euro e 800 franchi svizzeri – monete antiche e gioielli. Scoperto il furto solo in serata, i proprietari sporsero denuncia. L’indagine, condotta dai carabinieri della stazione di Stresa, partì dal racconto di due testimoni. Uno vide una coppia di persone aggirarsi in paese nel primo pomeriggio, l’altro – un vicino di casa – si trovò il ladro in giardino. Le testimonianze, rese in aula a distanza di anni, non hanno fornito la prova inequivocabile che si trattasse di Oberto, nel frattempo identificato dai militari dell’Arma come il sospetto ladro. Né sono stati utili le tracce di sangue rinvenute in casa, riconducibili al cane che, verosimilmente, s’è ferito nel tentativo di liberarsi. Per questo motivo l’uomo, difeso dall’avvocato Ferruccio Rattazzi del foro di Asti, è stato assolto per non aver commesso il fatto