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VERBANIA - 23-02-2022 -- Lavori socialmente utili e un risarcimento hanno estinto il reato e, completata positivamente la messa alla prova, la vicenda giudiziaria s’è definitivamente chiusa. Nell’indagine su due dei tre comprensori alpini di caccia del Vco aperta nel 2017 a seguito di un esposto anonimo, il filone verbanese ha visto come unico imputato Bruno Campagnoli. L’attuale numero uno del Comprensorio alpino Vco1, che ha sede a Verbania e opera su tutto il Verbano e nel Cusio, fu “attenzionato” da polizia e polizia provinciale come il collega del Vco3 Aldo Girlanda, oggetto di altro procedimento.

Per sei mesi gli inquirenti hanno seguito la Jeep Renegade dell’associazione, verificando gli spostamenti di Campagnoli, che utilizzava il veicolo anche al di fuori dell’attività istituzionale. Raccolte le prove, il pm Sveva De Liguoro gli ha contestato il peculato d’uso, cioè l’impossessamento temporaneo di beni pubblici, la cui pena è inferiore al peculato e permette all’imputato di accedere alla messa alla prova.

Campagnoli, cui venivano contestati 67 euro di carburante, ha scelto il rito alternativo: ha risarcito per una cifra superiore il Comprensorio (500 euro) e ha svolto 80 ore di servizio alla Croce Rossa di Verbania. In questo modo il procedimento s’è concluso anzitempo con la dichiarata estinzione del reato.