VERBANIA - 16-09-2024 -- Che fine abbia fatto quel forno che la cliente aveva affidato in vendita alla proprietaria del mercatino dell’usato, è ignoto a tutti. Non l’ha saputo dire nemmeno l’imprenditrice, titolare di un’attività aperta in provincia all’epoca dei fatti, oggi chiusa e trasferita altrove, che s’è trovata denunciata e rinviata a giudizio per appropriazione indebita. Un caso, quello della mancata restituzione, che una volta approdato in Tribunale è stato deciso in un giudizio con rito abbreviato. La difesa ha rinunciato ai testimoni e ha scelto di chiedere al giudice di decidere sulla base delle prove acquisite, cioè dell’accordo per la vendita del forno, la consegna al negozio e le richieste di restituzione andate a vuoto. Manca il dolo – ha sostenuto il pubblico ministero, chiedendo l’assoluzione. La difesa ha rimarcato anche la mancanza di un ingiusto profitto, elemento fondante del reato di appropriazione indebita: non c’è prova che l’abbia venduto, né che l’abbia utilizzato. Il giudice ha assolto la donna con la formula dubitativa, frustrando la richiesta della parte civile, che chiedeva come risarcimento una somma pari al valore di vendita del bene, così come concordato.