VERBANIA - 19-09-2024 -- Quattro mesi e 800 euro di multa senza sconti, né attenuanti. Così come in primo grado a Verbania, anche in Appello a Torino e persino in Cassazione, i giudici hanno ritenuto grave, e non meritevole nemmeno della conversione delle pena, il comportamento di un 43enne calabrese che, il 26 luglio del 2019, fu protagonista di un “fuori programma” in un ristorante di Arona. L’uomo, che ha precedenti penali per droga, da Rosarno era salito al nord in compagnia della moglie per festeggiare la luna di miele sul Lago Maggiore. Quella sera la coppia di sposini aveva scelto un locale della città del Sancarlone ma il feeling, tra di loro, era tutt’altro che idilliaco, forse anche per qualche bicchiere di troppo in corpo. Litigarono pesantemente al tavolo e lui, minacciandola di morte, estrasse dalla tasca un coltello a serramanico di marca Opinel lungo, manico compreso, 23 centimetri. I carabinieri vennero chiamati per una lite familiare al ristorante ma, giunti sul posto, non trovarono nessuno. La coppia era già uscita – e, nel pagare il conto, l’imputato aveva a sua volta mostrato, senza motivo e con ciò incutendo timore, il coltello a un addetto del ristorante – e i militari la incrociarono per strada. All’uomo non servì nemmeno ricevere un’intimazione. Alla vista delle divise dell’Arma, consegnò spontaneamente, chiuso, l’Opinel. Un comportamento, questo, che la difesa in tutti e tre i gradi di giudizio ha insistito fosse tenuto in considerazione come attenuante per avere un’assoluzione per lieve tenuità, oppure una pena più mite, da convertire in un’ammenda o in lavori utili. Tesi, questa, non condivisa in primo grado, né in secondo e, ora, nemmeno nel terzo, davanti ai giudici della Cassazione che, rigettando il ricorso gli hanno messo a carico anche le spese di giustizia.