VERBANIA - 28-09-2024 -- Sono quattro, tre fuori dall’Amministrazione, i componenti dell’ex giunta Marchionini che battono cassa al Comune. Il vicesindaco Marinella Franzetti, gli assessori Patrich Rabaini (attuale consigliere di minoranza), Giorgio Comoli e Roberto Brigatti reclamano le indennità di carica incassate in misura inferiore ai massimali incrementati nel 2022.
L’ha rivelato indirettamente nella seduta del Consiglio comunale di giovedì Rabaini, che non ha partecipato al voto della terza variazione di bilancio (quella che prende atto, nelle entrate, delle somme erogate dallo Stato e che le stanzia tra le uscite) proprio per questa vicenda.
Da oltre vent’anni Verbania, per scelte politiche e di opportunità di chi s’è succeduto a Palazzo di Città, s'è autoridotta le indennità assegnate per classe demografica e lo status di capoluogo. Non è venuta meno Silvia Marchionini che, al contrario, insistendo sul concetto di sobrietà, fin dal 2014 ha scelto -e con lei la sua squadra- di ridursi gli importi.
A fine 2021 il governo Draghi, nel varare la Finanziaria, ha stabilito di aumentare le indennità di tutti i sindaci d’Italia, parametrandole su quelle dei presidenti di Regione, secondo tabelle precise e in maniera proporzionale, spalmandole sulle annualità 2022, 2023 e 2024 (poi a regime), e stanziando direttamente tali somme per non gravare sui bilanci degli enti.
Verbania è così passata (le cifre sono tutte al lordo) da 3.718 del 2021 a 6.392 del 2022 a 7.758 del 2023 sino a 9.660 del 2024 per il sindaco con, a cascata, rialzi per vicesindaco (da 2.788 a 4.794, 5.819, 7.245) e assessori (da 2.231 a 3.835, 4.655, 5.796). L’ultima voce è quella che la giunta Albertella, senza alcuna riduzione, ha scelto di lasciare invariata, percependo il dovuto di legge.
La giunta Marchionini è rimasta ferma per scelta, prima e dopo. L’ultimo adeguamento è una delibera del 2019, ante Finanziaria 2022, che ribassando l’allora indennità base, la fissava a 3.346 per il sindaco, 2.509 per il suo vice, 2.007 per gli assessori, fatti salvi i dimezzamenti per quei lavoratori dipendenti che assumono l’incarico ma mantengono il lavoro, sfruttando i permessi (questa regola vale anche per le nuove indennità). Così è stato deciso e così è stato pagato sino a che non è entrata in carica l’attuale Amministrazione.
Nessun atto formale dal 2019 è più stato adottato dalla giunta Marchionini, che nei bilanci approvati di 2022, 2023 e 2024 non ha nemmeno previsto di far transitare le somme che Roma le metteva a disposizione per l’adeguamento.
Adesso, dopo le elezioni, i quattro ex assessori chiedono la differenza tra quanto percepito e il massimale di legge. Nei giorni scorsi una richiesta formale è già pervenuta a Palazzo di Città e anticipa un possibile contenzioso che insorgerebbe tra i quattro e il Comune.
Un contenzioso che non riguarda Marchionini, che ancora giovedì ha ribadito la sua sobrietà. Del resto il tema era già stato trattato nei mesi scorsi. Nella lunga campagna elettorale, il 4 dicembre 2023 Verbania Futura coi consiglieri Giandomenico Albertella e Mattia Tacchini (oggi sindaco e assessore) aveva discusso un’interpellanza sulle indennità – si adombrava che fossero state percepite in eccesso – alla quale Marchionini aveva risposto con fermezza: “Che cosa ha deciso questa Giunta all'unanimità? Di non fare alcun aumento, di mantenere le indennità ridotte (…), perché nel programma elettorale con cui mi sono presentata ai cittadini al primo punto c'era scritto ‘sobrietà’. Queste ragioni sono anche quelle di una vicinanza rispetto alle fatiche della popolazione, rispetto al volontariato che contraddistingue con grande merito la cittadinanza di Verbania. Questa decisione risulta essere anomala e infrequente rispetto quello che legittimamente hanno fatto altre giunte, altri sindaci, altri assessori e sicuramente in controtendenza rispetto a quanto è avvenuto nel nostro territorio".
In quell’occasione era partita anche una “frecciata” agli allora avversari di minoranza: “Risulta evidente lo spirito di servizio, perché ci si crede nelle cose e si fa politica per passione e non ci si candida alle elezioni anche solo lasciando intendere una sorta di arricchimento personale, perché 9.660 euro di stipendio per un sindaco, lordo, è tanto rispetto alle difficoltà e alle fatiche di tanti concittadini e al senso di austerità che dovrebbe accompagnare chi fa politica, è diventata quindi questa sobrietà oggi una realtà. Ribadiamo che siamo convinti che sarà presente nel programma elettorale e nei futuri sindaci, amministrazioni e giunte del comune di Verbania”.
A distanza di pochi mesi, finita l’esperienza amministrativa e scavallata la campagna elettorale, di quelle rivendicate riduzioni di sobrietà della giunta Marchionini resta la posizione di chi la guidava, e di altri assessori, a fronte dei quattro che chiedono gli arretrati.