VERBANIA - 29-9-2024 -- "Dalle macerie deve nascere una soluzione di convivenza, non c'è altra strada". "Un territorio grande come la Lombardia dove vivono 7 milioni di ebrei e 7 milioni di palestinesi che non hanno nessun altro posto dove andare. [...] Se oggi è complicato creare due stati, lo è altrettanto uccidere migliaia di persone [...]. Deve nascere uno stato palestinese e bisogna assicurare la salvezza di Israele". Sintesi estrema del Gad Lerner pensiero a proposito di quel conflitto che sabato sera il giornalista, nato in Libano da genitori ebrei israeliani (da quando Israele non esisteva ancora), cresciuto tra Libano, Israele e Italia ha provato a raccontare dal suo punto di vista ai 450 di una platea eccezionalmente numerosa per i numeri medi del festival LetterAltura. Punto di vista che ha riassunto nel libro edito da Feltrinelli "Gaza. Odio e amore per Israele" dove basta il titolo a spiegare le lacerazioni dell'uomo Lerner.
"Tutte queste persone non sono qui per me - ha voluto chiarire -. Sono qui perché c'è molto spavento". E a Don Angelo Nigro, che nonostante la catastrofe in atto confessava di non aver paura. Lui che alla Palestina è sempre stato vicino, coi suoi numerosi viaggi in Terra Santa e i progetti umanitari, al parroco che laggiù ha amici cristiani e che da un anno non può più vedere, Lerner ha risposto in maniera asciutta. "Io invece ho paura". Due le strade che il giornalista intravvede se non si fa marcia indietro: la distruzione di Israele perchè "viste le cose di cui s'è macchiato non è detto che lo stato israeliano abbia un futuro" o l'ampliamento della guerra.
Un libro contro il fanatismo, questo è essenzialmente "Gaza. Odio e amore per Israele". Fanatismo diffuso a livello globale e che Lerner colloca all'origine del conflitto e dà l'allarme guardando a cosa accade in Europa e in America: "Ricordiamoci - ha detto riferendosi agli integralisti di entrambi gli schieramenti e non risparmiando certo il leader israeliano
Benjamin Netanyahu - che sono arrivati a quel grado di fanatismo non essendo diversi da noi, occidentali civili".
Ricette il giornalista non ne ha date, ne ha date forse l'uomo "timorato di Dio" quale si definisce pur non essendo praticante. Inorridito dalla "carneficina" di Israele costata 42mila vittime palestinesi, non meno dal sanguinoso blitz di Hamas del 7 ottobre 2023, Lerner ha citato l'esempio dei volontari israeliani che lavorano per la pace, ovvero confida nel "dissenso interno". Ha citato anche la storia dei due padri, un israeliano e un palestinese che si sono ritrovati assieme a operare per la convivenza, accomunati dal dolore per la morte violenta delle loro figlie adolescenti. La loro storia vera, raccontata dall'irlandese Colun McCann nel libro Apeirogon, è emblematica. "Bisogna fare come loro, imparare a riconoscere le ferite dell'altro, altrimenti non se ne viene fuori", ha chiosato. E don Angelo ha fatto sintesi: "Rieduchiamo all'umanità".
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