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p d giustizia 22

VERBANIA - 30-09-2024 -- Più che una lite tra vicini di casa, un dissidio familiare. Ci sono vecchie ruggini, legate alle discussioni per un’eredità e -pare- per un corteggiamento non corrisposto, dietro all’episodio avvenuto nell’agosto del 2021 nel Cusio. I due piani della palazzina ospitano altrettanti fratelli che hanno ricevuto in eredità un appartamento ciascuno dalla mamma. Uno vi abita con la moglie, l’altro lo condivide con una compagna. È tra quest’ultimo e la cognata che, quel giorno, scoppiò il dissidio. La scintilla nacque per l’accusa di aver fatto morire, annaffiandola con acqua e sale, una pianta del giardino. Insulti, parole grosse e minacce sfociarono in una doppia denuncia, che ha portato a un unico processo tra parti contrapposte per i reati di minaccia, minaccia grave, esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Nella requisitoria finale il pm ha ricostruito la vicenda e concluso che non ci sono prove delle accuse verso l’uomo ma, al contrario, di quelle della cognata contro di lui, per le quali l’accusa ha chiesto la condanna a 3 mesi.
Di opposto tenore la ricostruzione della difesa della donna, che ha parlato di un quadro di tensioni continue, dispetti e minacce che va avanti da anni e che quell’episodio va inquadrato all’interno di tale situazione.