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ex rimessa aspan bonifica
VERBANIA – 17.05. 2015 – La scadenza era ieri,  sabato 16 maggio. Entro quella data, cioè a dieci giorni dal precetto notificato dall’ufficiale giudiziario, ConSerVco avrebbe dovuto versare a Vco Immobiliare i 670mila euro che il tribunale di Verbania ha stabilito essere il risarcimento della causa civile con l’impresa. La sentenza – di primo grado, quindi appellabile – è del 31 marzo e si riferisce alla lite giudiziaria sulla bonifica dell’ex rimessa di corso Cairoli a Intra (nella fotoche l’immobiliare aveva acquisito per edificare una palazzina d’appartamenti ma nel cui terreno sono stati rinvenuti idrocarburi.

Il giudice del tribunale di Verbania Claudio Michelucci al termine di un processo durato quasi tre anni ha ritenuto che l’inquinamento sia imputabile a ConSerVco e, quindi, ha fissato in 670mila euro i costi di bonifica, conferimento di capitale da parte dei soci, interessi e spese legali. Poiché la sentenza è esecutiva l’azienda avrebbe dovuto versare immediatamente il dovuto. L’avvocato di Vco Immobiliare, Riccardo Sappa, ha scritto un primo sollecito fissando come scadenza iniziale fine aprile, quindi ha fatto notificare il precetto, cioè l’intimazione a pagare. In mancanza di risposta, ora ha la facoltà, nell’interesse del suo cliente, di procedere con esecuzioni mobiliari o immobiliari per recuperare il denaro. Può pignorare cioè i beni della società, i suoi conti correnti o i crediti che vanta da terzi.

“Su quella sentenza ci appelleremo – dichiara l’amministratore unico di ConSerVco, Biagio Bonfiglio –, sia per sospendere il pagamento, sia per ottenere un parere diverso, a noi favorevole. Riteniamo che si possa dimostrare che l’inquinamento non è responsabilità dell’azienda”.

Sulla sospensiva, anche qualora venga accordata (le condizioni per averla sono due: la possibilità di avere un giudizio favorevole e il danno che deriverebbe per il ricorrente applicando la sentenza), i tempi sono lunghi, comunque più degli eventuali, imminenti, pignoramenti. “Attendiamo sviluppi – conclude Bonfiglio –. Se ci fosse necessità di liquidità per questa sentenza ci confronteremo con gli azionisti”. Azionisti che sono i comuni del Vco (Verbania da sola ne ha il 33% circa), che già sull’azienda hanno esercitato, attraverso il Coub, una forte pressione a tagliare i costi e ridurre di conseguenza la tassa rifiuti per cittadini e imprese. All’orizzonte di ConSerVco si profila, dunque, un’altra costosa grana.