VERBANIA - 17-09-2024 -- “Su nel paradiso / lascialo andare / per le Tue montagne”. Sulle note corali del Signore delle cime, l’iconico epicedio alpino di Bepi De Marzi, s’è celebrato oggi l’ultimo saluto ad Achille Montani. Ottantatré anni, sunese, storico fabbro verbanese – insieme ai fratelli – nell’officina di via Madonna di Campagna che ha lasciato posto alla nuova questura per decenni ha forgiato e piegato il ferro. Un’attività dura, che richiede impegno e fatica, come la montagna che tanto amava e alla quale ha dedicato molto tempo come guida alpina. A ricordarlo il gonfalone, listato a lutto, che una delegazione delle Guide alpine Ossola (di cui Montani era emerito) ha portato nella chiesa di Madonna di Campagna, dove don Giovanni Antoniazzi ha celebrato le esequie.
Gran lavoratore, uomo schivo e riservato, aveva forgiato il fisico da giovane praticando la canoa alla Polisportiva Verbano, dedicandosi poi all’alpinismo. Il luogo del cuore era l’Alpe Devero, dove la famiglia Montani – il figlio Antonio, architetto, è l’attuale presidente generale del Cai – è tuttora di casa, e dove Achille, che era stato tra coloro che avevano aperto la via di arrampicata Diedro Suna, che porta alla punta della Rossa, ha espresso il desiderio di riposare. Tra le sue imprese si ricorda, negli anni ‘70, l’apertura invernale della Zumstein, sulla parete est del Monte Rosa, insieme a Ferdinando Danini.
Achille lascia la moglie Lella, con cui era sposato da oltre cinquant’anni, i figli Antonio e Daniela e i nipoti Filippo, Pietro e Flora.