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DOMODOSSOLA – 18-9-2024 -- Sono trascorsi ormai oltre quattro mesi dalla dipartita terrena di padre Vincenzo e, in considerazione del rapporto fraterno che ci legava, sia perché coetanei, sia perché avevamo molte idee in comune sull'importanza sociale delle strutture facenti capo alla Parrocchia Sant'Antonio di Domodossola, in particolare Radio San San Francesco di cui lui era il Responsabile, ritengo opportuno rinnovarne il suo indelebile ricordo, in particolare, a coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo

Padre Vincenzo arrivò alla Cappuccina di Domodossola nell'anno 1966 e divenne una figura importantissima per l'allora parroco padre Michelangelo Falcioni, coadiuvandolo soprattutto nelle numerose attività di ricettività, sia della Casa del Fanciullo ora Casa Letizia Francescana, dell'Asilo Infantile e, in particolare, del Treno dei Bimbi di Osso di Croveo.

Il nostro primo incontro avvenne molto più tardi e, precisamente, nell'anno 1998, a seguito di un mio ingresso nel neo costituito Gruppo di Preghiera Padre Pio, quale segretario, su proposta dell'amico Adriano Barbieri allora Presidente dello stesso.

Nei primi due o tre anni, il nostro rapporto rimase molto formale, ma successivamente con gradualità, divenne sempre più amichevole e intimo, tanto da consentirci consigli, confidenze e anche alcuni piccoli contrasti di opinioni, sempre però superati in armonia.

Ovviamente come nel suo caso, a quel tempo, strinsi un buon rapporto anche con padre Fausto, allora parroco della chiesa Sant'Antonio, con padre Vittorio col quale mi sono incontrato recentemente nel Convento dei Frati Cappuccini di Chatillon dove ora lui risiede, con padre Tommaso e in particolare con padre Leone, tanto che la reciproca confidenza creatasi con quest'ultimo, ogni qualvolta ci si salutava abbracciandoci, mi permetteva di tirargli il bianco pizzetto di barba che gli contornava il mento in segno di affetto.

Dopo l'anno 2.000 iniziai a collaborare con Radio San Francesco, realizzando numerose registrazioni sia di contenuto culturale, sia di carattere tecnico ma, in particolare, con tutte le scuole ossolane (primarie, medie e superiori) da Mergozzo a Ponte di Formazza, realizzando oltre 180 trasmissioni solo con queste ultime.

Per mia scelta, allora, pur avendone tutti i requisiti non volli iscrivermi all'Albo dei Pubblicisti e poiché padre Vincenzo avrebbe voluto nominarmi Direttore Editoriale della Radio, non essendo iscritto a tale albo, essendo materialmente impossibile tale designazione ripiegò  sulla nomina a Direttore Tecnico.

Onorato dell'incarico ricevuto, il mio impegno nella radio divenne assiduo, sia sotto il profilo della gestione, sia come produzione di trasmissioni e presenze a conferenze e dibattiti a cui si veniva invitati.

Da quel momento avemmo modo di frequentarci con assiduità e, assieme a Filomena Viscomi, pubblicista dipendente dell'emittente domese, più volte ci recammo anche a Roma per partecipare ad alcuni corsi di aggiornamento organizzati da Blu Radio, organo a cui le radio di fede cattolica fanno capo e che diramano giornali radio nazionali quotidiani, che poi le radio associate possono diramare a loro volta in tempo reale.

Nell'anno 2.001 poi, il presidente del Gruppo di Preghiera Barbieri, si fece carico di far realizzare a sue spese la statua di Padre Pio ad altezza naturale, con il contributo della Società Tosco Marmi per la fornitura del marmo Palissandro utilizzato allo scopo..

Prima di posizionarla sul sagrato della Parrocchia Sant'Antonio, dopo i debiti rinforzi della soletta in considerazione del suo peso, con padre Vincenzo e Barbieri ci recammo a San Giovanni Rotondo, per fare benedire dal Priore del convento francescano la statua.

Un'esperienza indimenticabile, anche se il tragitto molto lungo segnò un po' il nostro fisico non più giovanile.

Il giorno dell'inaugurazione della statua fu un momento di particolare intensità, vista la presenza di moltissimi fedeli oltre che Autorità Civili e Militari.

Quando, per motivi meramente commerciali poi, proposi di cambiare il nome da Radio San Francesco nell'acronimo radioesseeffe, si apri con padre Vincenzo un forte contenzioso in quanto non condivideva la mia proposta.

Solo dopo alcuni giorni si convinse ad accettare la modifica della titolazione dell'emittente ma, ancora per molti anni, quando si ritornava sull'argomento tentennava il capo in segno di poco convincimento della scelta effettuata.

Purtroppo nell'anno 2.015, un forte contrasto sorto tra noi per motivi gestionali del personale dipendente della radio, mi convinse a dimettermi dal mio incarico, e mi allontanai per ben tre anni dalla redazione.

In seguito, ripianati i contrasti, ripresi a collaborare con l'emittente francescana, ma in una forma molto più contenuta e non più come Direttore Tecnico ma semplicemente come Collaboratore.

Collaborazione che continua tutt'ora ma, mentre prima la mia presenza in redazione era anche di 5/6 ore al giorno, ora partecipo ancora a conferenze e dibattiti su richiesta della redazione, compatibilmente con altri miei impegni e, saltuariamente, registro trasmissioni di vario genere, non ultima quella sul lupo con Arturo Lincio.

Ma tornando a padre Vincenzo, debbo sottolineare che dall'anno 2022 in poi, la sua salute iniziò a dare i primi segnali di malessere, tanto che su disposizione del Superiore Provinciale, nel mese di maggio dell'anno 2023 venne disposto il suo trasferimento nell'infermeria interprovinciale a Genova San Bernardino.

Benché l'iniziativa non fosse condivisa da padre Vincenzo e tanto meno dai suoi confratelli, ci si dovette attenere agli ordini superiori.

La sera precedente il giorno della sua partenza, nel refettorio del convento domese, venne organizzata una festicciola di commiato a padre Vincenzo, a cui parteciparono oltre ai confratelli, gli amici più intimi del frate compreso, ovviamente, il sottoscritto.

Commosso sino alle lacrime sia per il regalo ricevuto, sia per l'intensità dell'affetto dimostratogli, padre Vincenzo riconoscente abbracciò tutti i presenti e rivolse l'invito di non dimenticarsi di lui e, se possibile, fare in modo di andarlo a trovare qualche volta  nella nuova sede assegnatagli.

Purtroppo personalmente non ebbi modo di recarmi in quel di Genova a trovarlo, però ogni 15 giorni gli telefonavo per avere sue notizie e, sopra tutto, per cercare di sollevargli il morale ricordandogli i bei momenti trascorsi insieme.

Nella prima decade di maggio padre Vincenzo ha dovuto subire un intervento chirurgico d'urgenza, il cui esito era però stato ritenuto positivo.

Mercoledì 29 maggio la notizia improvvisa del suo decesso, ha sollevato grande sgomento tra i confratelli e i fedeli della parrocchia, e non solo, lasciando tutti amareggiati e tristi per l'evento inatteso.

I suoi funerali si sono tenuti nella chiesa di Sant'Antonio della Cappuccina di Domodossola nel pomeriggio di lunedì 3 giugno, con la partecipazione di oltre 30 confratelli religiosi e una moltitudine di fedeli.

La salma di padre Vincenzo riposa ora nella cappella funebre dei Frati Cappuccini del cimitero di Domodossola.

P.P.